Venerdì, 15 Aprile 2016 14:10

Presentato a Venezia il documentario Fiat Lux. Gaetano Martino e la Cineteca lucana

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Presentato oggi a Venezia il documentario "Fiat Lux. Gaetano Martino e la Cineteca lucana", prodotto da Sensi Contemporanei Cinema per la Regione Basilicata, con la regia di Mirco Melanco, con soggetto e sceneggiatura firmati dal professore Gian Piero Brunetta.
 

In apertura, il direttore Leporace ha sottolineato l'importanza storica del laoro svolto da Gaetano Martino in questi anni, un lavoro per cui la Basilicata si sta impegnando per tutelarne il valore e la persistenza nel tempo. Leporace ha quindi ricordato l'emendamento presentato ed approvato dal Consiglio Regionale della Basilicata, proprio a favore della Cineteca Lucana.
 

In sala presente anche Alberto Versace, dirigente del programma "Sensi Contemporanei" della presidenza del Consiglio dei ministri, che ha contribuito alle realizzazione di "Fiat Lux". "Questo Paese -ha dichiarato Versace- non è privo di beni e bellezze. A volte, però, è solo un problema di comunicazione se questi patrimoni non vengono conosciuti dal grande pubblico." Versace si è anche soffermato sul lavoro della LFC, definedo la Fondazione di cinema ormai  presente nel panorama nazionale ed internazionale. Parlando del documentario, Versace ha precisato come il percorso che mostra Fiat Lux è appena tracciato, ma che questa comunicazione serviva per far conoscere bene la Cineteca lucana.
 

La presentazione del documentario è toccata al professore Gian Piero Brunetta, ordinario di Storia e critica del cinema presso l'Università degli Studi di Padova, che ne ha voluto fortemente la realizzazione.
 

"Nel corso di una discreta esperienza alle spalle- ha dichiarato Brunetta- ho visitato diverse collezioni private. Quando ho incontrato Martino ho pensato anche io che fosse un collezionista, ma sapevo che c'era molto in più che non conoscevo. Seguendo le gesta di Martino mi sono accorto della sua trasformazione, da raccoglitore e vera e propria figura che stava compiendo un'operazione simile a "Mare Nostrum": salvare le opere per metterle in sicurezza. Nell'anno in cui a Venezia arriva Leopardi, l'opera di Martino va oltre l'infinito. Se vuoi davvero studiare la storia del Cinema italiano, ha concluso Brunetta, devi andare ad Oppido Lucano."

Ultima modifica il Martedì, 26 Aprile 2016 15:43